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Perché frequentare un corso preparto?

Il corso di preparazione al parto è un percorso dedicato alle coppie ed alle donne in attesa del loro bambino; tale percorso si sviluppa attraverso una serie di incontri, tenuti da un team multidisciplinare di professionisti (solitamente ostetrica, psicologo ed eventuali altri professionisti della salute) con lo scopo di informare, dare strumenti e sostenere la donne e la coppie.

Non si tratta dunque di una semplice formazione ma di accompagnare i partecipanti lungo gli ultimi mesi della gravidanza, far loro acquisire informazioni corrette, anche sfatando falsi miti e credenze popolari e dissipare dubbi e perplessità al fine di raggiungere una maggiore serenità, consapevolezza e competenza.

Il numero di incontri (da un minimo di quattro a dieci) varia a seconda della tipologia di corso scelto ed ognuno di questi ha una durata media di due ore circa. Il corso può svolgersi in modalità individuale o in gruppo, online o in presenza.

Scegliere di frequentare un corso preparto rappresenta un importante fase della costruzione della genitorialità e fornisce risposte a dubbi, timori e perplessità dei futuri genitori che possono acquisire, sotto la guida di personale formato, serenità, conoscenze e nuove abilità.

Il team

Figura centrale dei corsi di preparazione al parto è l’ostetrica che rappresenta la figura sanitaria che assiste direttamente la donna durante il travaglio ed il parto eutocico, cioè naturale e a basso rischio.

Durante gli incontri del corso, l’ostetrica fornisce  alle donne ed alle coppie informazioni sulle ultime settimane della gravidanza, sulle fasi del travaglio fisiologico e sul parto al fine di affrontare in modo consapevole l’evento nascita. Offre però anche suggerimenti pratici riguardanti, ad esempio, il momento corretto in cui recarsi all’ospedale senza il rischio di essere rimandate a casa e come riconoscere le contrazioni che avvengono in procinto del parto da quelle preparatorie. 

L’ostetrica solitamente impegna i partecipanti al corso anche in un vero e proprio training che permette alle donne ed alle coppie di acquisire nuove competenze osservando e mettendo in pratica le conoscenze acquisite anche a casa.

Gli esercizi pratici che vengono eseguiti durante il corso di preparazione al parto sono esercizi corporei con la palla, massaggi ed esercizi di respirazione e visualizzazione utili ad accrescere il benessere percepito dalla donna in gravidanza e, nelle fasi del travaglio, ad alleviare il dolore delle contrazioni.

L’uso della birthing ball, o palla da gravidanza, una pallasimile a quelle utilizzate nello yoga e nel pilates,è notoapportare notevoli benefici sia durante la gravidanza sia nella fase del travaglio ed è per questo presente spesso nelle sale parto. In gravidanza la palla permette di praticare alcuni semplici esercizi di ginnastica dolce (quali la rotazione dei fianchi in senso orario e antiorario e dondolare il bacino davanti e dietro) utili per alleviare il mal di schiena ed esercitare i muscoli del corpo. Gli stessi esercizi, se praticati in fase di travaglio, consentono alla donna di sopportare meglio le contrazioni e dunque provare meno dolore, aiutando contemporaneamente il corretto posizionamento del bambino lungo il canale del parto.

Il massaggio lombare che l’ostetrica mostra alle coppie,se praticato dal papà con grande accortezza e nel modo giusto, oltre a dare benessere alla donna, in fase di travaglio, può stimolare la produzione dell’ossitocina, fondamentale nel parto.

Una particolare tecnica di massaggio che talvolta viene insegnata alle coppie durante il corso di accompagnamento alla nascita è il Rebozo. Questo tipo di massaggio, originario della cultura messicana, prevede l’utilizzo di un lungo lenzuolo in cui viene avvolta la donna. Il Rebozo viene consigliato nelle situazioni di stress, per ristabilire l’armonia e l’equilibrio dell’organismo e favorire in tal modo il recupero di energia e vitalità attraverso movimenti ritmici dalla testa ai piedi. Durante il travaglio, l’uso del Rebozo, praticato con l’aiuto dal papà, favorisce lo stato di benessere attraverso movimenti dei fianchi delicati e controllati.

L’ostetrica ancora coinvolge le coppie in esercizi di respirazione affinché le donne imparino a mantenere, soprattutto durante il travaglio, una respirazione ritmica e profonda. Prima del parto, infatti, la tensione, la paura ed il dolore portano naturalmente le donne alla iperventilazione e ad una respirazione superficiale che però innesca un circolo vizioso e porta le stesse a sentirsi ancora più tese fisicamente. Praticare una respirazione profonda e ritmicamente aiuta a ridurre la percezione del dolore, aumenta il grado di ossigenazione alla mamma ed al feto e ad affrontare le contrazioni con maggiore energia.

Vengono ancora insegnate alle donne in gravidanza ed ai futuri papà le tecniche di visualizzazione e rilassamento da utilizzare durante le fasi del travaglio al fine di ridurre la quantità di dolore percepito o accettarlo in maniera consapevole. Le tecniche di visualizzazione, esercizi simili alla meditazione, hanno come assunto base il fatto che se il cervello si allena a pensare ad una situazione temuta (nel nostra caso ad esempio il travaglio e il parto) o a focalizzarsi su altro, grazie a questo allenamento, una volta giunti nella situazione stressogena, vi sarà un maggior controllo dell’ansia. Tra queste tecniche possiamo ricordare la visualizzazione libera, quella guidata, quella anti-dolore, quella focalizzata sulla conclusione e quella del parto di Gayle Peterson . L’ostetrica decide, a seconda dell’epoca gestazionale quale tecnica di visualizzazione utilizzare con le coppie.

Tra le tecniche di rilassamento che vengono praticate durante i corsi preparto c’è il training autogeno grazie al quale le donne possono imparare a rilassarsi, contenere i disturbi più diffusi in gravidanza (nausea, insonnia, problemi gastrici) e, durante il travaglio, a dominare il dolore ed affrontare il parto con maggiore consapevolezza.

L’ostetrica, durante il corso, coinvolge sempre il futuro papà negli esercizi proposti  in modo che anche questi possa sentirsi parte attiva ed essere di reale supporto alla donna durante il travaglio.  Arrivare al parto con un discreto bagaglio di conoscenze e competenze apprese rende infatti più sicuri e preparati ed aiuta a costruire un’atmosfera più serena.

Durante il corso preparto l’ostetrica affronta ancora argomenti quali il parto in acqua, l’episiotomia, l’anestesia peridurale ed il parto cesareo, discutendo insieme alle coppie vantaggi, svantaggi.

Gli ultimi incontri con l’ostetrica sono focalizzati sul tema dell’allattamento al seno e delle prime cure del neonato. Viene descritto alle coppie il meccanismo fisiologico dell’allattamento al seno, il ruolo degli ormoni nella lattazione ed i vantaggi di questa pratica. Mostra con l’ausilio del bambolotto come deve essere un corretto attacco al seno, le cause e le conseguenze più comuni di un attacco inadeguato. Per quanto riguarda le prime cure ed il ritorno a casa, mostra alle coppie, sempre con l’ausilio del bambolotto, il cambio del pannolino, la disinfezione del cordone, racconta poi come deve avvenire il primo bagnetto, ed, importantissimo, come garantire al bambino un sonno sicuro secondo le raccomandazioni internazionali per la prevenzione della SIDS.

Gli incontri con lo psicologo esperto in perinatalità hanno l’obiettivo di obiettivo sostenere la triade mamma-papà-bambino e tutelare la salute psichica materna e paterna, fattore decisivo per un sano sviluppo emotivo e cognitivo del bambino.

Lo psicologo dà alle coppie informazioni circa le possibili forme di disagio psicologico  che possono insorgere nel periodo perinatale cioè:

  • il baby blues, fenomeno transitorio di risoluzione spontanea che si verifica nei primi giorni dopo il parto in cui le donne possono sperimentare una flessione dell’umore in corrispondenza del fisiologico cambiamento ormonale;
  • la depressione post-partum che si connota invece come una vera e propria depressione con insorgenza nella gravidanza o nelle prime 4 settimane dopo il parto, i suoi sintomi, i fattori di rischio e quelli protettivi;
  • i disturbi d’ansia perinatale (il disturbo d’ansia generalizzato, il DOC, il PTSD e la tocofobia);
  • la psicosi puerperale.

Vengono spiegati alle coppie alcuni concetti cardine della psicologia dell’età evolutiva, il ruolo delle cure materne nel favorire un corretto sviluppo psicofisico del bambino e l’importanza della funzione paterna che, con la nascita, diventa sostegno nella costruzione del primo legame mamma-bambino e rappresenta un elemento cardine che può favorire la promozione delle competenze materne.

Lo psicologo infine tratta gli aspetti solitamente più ansiogeni del ritorno a casa: viene spiegato alle coppie come funziona il sonno del neonato e come gestire correttamente il ritmo sonno-veglia del bambino, perchè il neonato piange e come gestire il pianto e vengono approfonditi gli aspetti psicologici legati alla relazione di allattamento.

Quale corso scegliere?

Per scegliere, nell’ampia offerta dei corsi disponibili, quello più adatto alle tue esigenze, dovrai valutare alcuni aspetti: la durata del corso, il numero degli incontri, gli argomenti trattati.

Il corso preparto può essere organizzato in presenza (di gruppo o individualizzato) o in modalità online (di gruppo, individualizzato, sincrono o asincrono). La durata ed il numero degli incontri variano a seconda del tipo di corso che viene scelto.

In generale le ostetriche consigliano di frequentare un corso di preparazione al parto nel secondo trimestre di gravidanza e di iniziarlo intorno alla ventesima settimana.

Devi sapere che diversi studi hanno dimostrato che frequentare un corso di preparazione parto produce nelle donne un aumento dell’auto-efficacia percepita ed una diminuzione dei vissuti d’ansia e di inadeguatezza.

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